Stasera partecipo all'audizione del Ministro dell'Economia e delle Finanze Franco in Commissione Finanze della Camera, venuto a riferire sull'operazione MPS-Unicredit.
Sono intervenuto esortando una soluzione di mercato per il Monte dei Paschi di Siena. Tra le diverse ipotesi allo studio, sono da escludere lo scenario di privatizzazione tout court, in questo momento la situazione patrimoniale di MPS è troppo precaria e permettere all'istituto di camminare sulle proprie gambe. No a nuovi carrozzoni pubblici, no alla creazione di una banca pubblica, no a una nuova Alitalia o una nuova Ilva, soluzioni non risolutive che andrebbero a pesare sulle spalle di tutti gli italiani. Sarebbe una follia inoltre procedere all'aggregazione di MPS con altre realtà deboli come Carige o BPB.
Servono invece operazioni che favoriscano l'integrazione di MPS dentro istituti solidi e competitivi, istituti che possano investire e rilanciare il MPS, ottenendo in cambio solide tutele sul fronte occupazionale (usando anche il fondo esuberi creato nella scorsa legislatura, ricordiamoci che MPS è uno dei maggiori datori di lavoro della Toscana), senza svendere ma valorizzando i punti di forza come la rete commerciale, l'identità territoriale, il marchio della più antica banca del mondo, ricordando che il sistema bancario trae forti vantaggi dall' economia di scala e che il processo di consolidamento in Italia deve continuare per arrivare alla creazione di poli bancari solidi e capaci di competere sul mercato del credito in Italia, in Europa e nel mondo.