Con ritorno emergenza COVID19 a rischio il voto degli italiani all'estero al prossimo referendum.

Condivido appieno l’allarme lanciato dal Segretario generale del CGIE Michele Schiavone che ammonisce il Governo Conte sul rischio per gli italiani all'estero del mancato esercizio di uno dei diritti fondamentali garantiti dalla nostra Costituzione: quello di votare e al tempo stesso di essere coerentemente informati sulle ragioni del SI e del NO alla prossima consultazione referendaria del 20 e 21 settembre. Oltre al danno la beffa – continua Ungaro – non solo questa riforma costituzionale sbagliata riduce, per il risparmio pari al costo di una tazzina di caffè al bar, ai minimi termini la rappresentanza democratica degli italiani residenti fuori dalla Penisola, ma i nostri connazionali nel mondo rischieranno di non poter votare per le aperture a singhiozzo dei nostri Consolati, rischieranno la salute per farlo nei prevedibili assembramenti, non saranno informati adeguatamente.

“Per questo, oltre ad invitare tutti a votare NO al referendum costituzionale, ho presentato ai Ministri Lamorgese e Di Maio un’interrogazione urgente affinché si consideri con particolare attenzione la situazione critica descritta dal CGIE e se non si valuti altresì di posticipare il referendum ad altra data per la concomitante recrudescenza della pandemia da COVID19 in Italia e all'estero o di garantire la regolare funzionalità delle operazioni di voto anche nei paesi maggiormente colpiti dal Coronavirus.