Sono stati dichiarati inammissibili gli emendamenti presentati assieme alle colleghe La Marca e Schirò per rendere più breve l’iter di acquisizione della cittadinanza per matrimonio fortemente penalizzato dal primo Decreto Sicurezza Salvini di ottobre 2018 che ha prolungato da 24 a 48 mesi il termine per la conclusione dei relativi procedimenti burocratici.
Un’ingiustizia senza senso che discrimina ancora una volta – dopo l’assalto alla rappresentanza democratica degli italiani nel mondo – gli italiani all’estero. Stessa fine ha avuto l'utile emendamento proposto dalla collega Schirò e da me sottoscritto che correggeva l'errore sempre del primo Decreto Salvini sulla questione delle targhe estere ovvero il divieto di circolazione per i veicoli immatricolati all'estero e in disponibilità di soggetti che abbiano stabilito la propria residenza in Italia che punisce i lavoratori transfrontalieri.