Ieri ho celebrato la Festa della Liberazione a Zurigo con i nostri valorosi migranti presso la Missione Cattolica Italiana, uomini e donne che con il loro duro lavoro hanno costruito un pezzo di Svizzera e contribuito con le rimesse alla ricostruzione del nostro Paese.
Una serata di interventi di alto livello da parte di storici dell’antifascismo italiano in Svizzera, di proposte puntuali - quale la petizione per richiedere il ritiro della laurea honoris causa conferita dall’Università di Losanna a Mussolini negli anni ‘30 - condita da canti partigiani e operai (le più belle: ‘Addio Lugano’, ‘La Lega’, ‘Mamma Dammi Cento Lire’).
Complimenti e grazie al Comitato 25 Aprile Zurigo per l’invito. Contro il virus del fascismo e delle derive autoritarie abbiamo bisogno di anticorpi da rinnovare nel tempo proprio con iniziative come questa, per ricordarci che la democrazia e la libertà sono valori fragili. E proprio per onorare i tanti che persero la vita per quei valori nella lotta di Liberazione che oggi dobbiamo sostenere senza esitare la resistenza ucraina. Tra un popolo libero che si difende e una autocrazia che invade nessuna equidistanza è tollerabile.