I privilegi di alcuni giornalisti non possono essere scaricato sulle prossime generazioni

Dopo anni di politiche pensionistiche allegre, l’INPGI – l’Istituto Nazionale Previdenza Giornalisti Italiani – si è trovato con un debito insanabile e un deficit mostruosamente alto.

Come racconta Luciano Capone su Il Foglio, tutto a causa di privilegi che nessuno ha mai avuto il coraggio di affrontare: ci sono casi in cui i giornalisti hanno ricevuto pensioni superiori alla loro retribuzione. Questo avviene mentre i giovani giornalisti sono condannati ad una gavetta eterna, con retribuzioni da fame e insufficienti a potersi garantire autonomia, indipendenza e soprattutto un futuro.

I diritti acquisiti non possono essere lo scudo dietro cui nascondersi per continuare politiche inique. “Quota 87”, il modello ipotizzato come ammortizzatore sociale, è una scelta inaccettabile, che verrà finanziata sulle spalle della collettività. Italia Viva vuole lavorare con il Governo per salvaguardare i lavoratori usuranti, i giornalisti non possono essere tra queste categorie.