Sono oltre cento i militari russi arrivati in Italia a fine marzo e impegnati a Bergamo nella missione concordata tra il Governo italiano e il Governo russo a sostegno della provincia di Bergamo così duramente colpita dall'emergenza sanitaria dettata dal Coronavirus. Il comandante del contingente russo è il generale Sergey Kikot, vicecomandante del reparto di difesa chimica, radiologica, biologica dell’esercito russo: uno degli ufficiali che negli anni si è occupato di armi chimiche anche nel teatro della guerra civile in Siria a fianco di Bashar al Assad. Secondo quanto si apprende da un recente editoriale de Il Foglio pare che il costo dei voli aerei militari - peraltro sovradimensionati in numero rispetto al contingenti - del trasporto del personale e del materiale sanitario, sarebbero a carico dell’Italia. Non si può non evidenziare quanto la presenza di militari russi, peraltro in forza con personale altamente specializzato nella guerra batteriologica e nello spionaggio, abbia destato particolare preoccupazione tra i partner della NATO, alleanza militare avversaria rispetto alla Russia.
Per queste ragioni con il collega Gennaro Migliore, capogruppo di Italia Viva in Commissione Esteri alla Camera dei deputati, abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio Conte e ai Ministri Di Maio e Guerini se vogliano chiarire gli estremi della missione sanitaria di aiuto concordata dai governi italiano e russo, se i voli e il supporto logistico siano a stati a carico dei contribuenti italiani e se sia stata presa ogni misura utile di tutela strategica e anti-spionaggio a tutela della sicurezza della nostra Repubblica.