Chi sono
Mi chiamo Massimo Ungaro e sono il candidato capolista alla Camera dei Deputati del Partito Democratico nella circoscrizione Estero Europa. Ho 30 anni e Londra è la città in cui ho vissuto più a lungo nella mia vita. Nel 2008 mi sono laureato a LSE e dal 2009 lavoro nel settore degli investimenti nei mercati emergenti presso un istituto finanziario con la qualifica di vice-president. Ho studiato relazioni internazionali a Londra, economia dello sviluppo a Sciences-Po a Parigi ed economia politica alla Columbia di New York con una borsa Fulbright. Nel 2007, sull’entusiasmo di quello che avveniva in Italia, con un gruppo di amiche e amici abbiamo fondato il PD Londra & UK e nel 2017 ne sono stato eletto segretario.
Il PD ha deciso di candidarmi capolista nella circoscrizione Europa per dare un segnale di rinnovamento e di prossimità alla comunità italiana del Regno Unito. Ho accettato perché credo che gli italiani all’estero possano contribuire concretamente alla prosperità del nostro Paese. Ho vissuto in quattro città dell’Unione Europea e sono un europeista convinto: per me il futuro sono gli Stati Uniti d’Europa, ma dobbiamo lavorare per una Europa più sociale, più politica e più umana.
Per gli italiani all’estero: servizi consolari, tutela dei diritti dopo la Brexit, questione IMU
Ho vissuto 22 dei miei 30 anni fuori dall’Italia e quindi credo di conoscere i problemi degli italiani all’estero. È fondamentale aumentare le risorse per i consolati, sia in termini di personale che di infrastrutture, specie nel Regno Unito. A Londra non è possibile aspettare mesi solo per rinnovare il passaporto. Servono più strutture territoriali, come i consoli onorari, oltre a e una riforma dell’AIRE unendo le varie liste consolari e una maggiore digitalizzazione. Dobbiamo anche assicurare la copertura sanitaria in Italia per chi si è appena iscritto all’AIRE e ampliare il riconoscimento di titoli, abilitazioni e specializzazioni post-laurea, specie quelle mediche. Questi ultimi due punti sono inclusi nel programma del Partito Democratico che si impegna a introdurre una copertura sanitaria in Italia per 60 giorni non continuativi per questioni non emergenziali per i primi 3 anni di iscrizione all’AIRE e 30 giorni per il quarto e quinto anno.
Una delle mie priorità sarà quella di lavorare per la tutela dei diritti degli italiani residenti nel Regno Unito, ormai la più grande comunità italiana all’estero, in seguito alla Brexit. In particolare su temi come il ricongiungimento familiare, la piena convertibilità dei fondi pensione, la libera circolazione per chi ha la permanent residency, il diritto di voto alle amministrative e la modifica del settled status proposto dall’Home office.
Gli italiani all’estero non sono cittadini di serie B. Molti all’estero vivono in affitto e quindi secondo me bisogna lavorare per abolire o almeno ridurre l’IMU che tuttora devono pagare sulla casa che possiedono in Italia. Sarebbe un incentivo per investire nel proprio paese, aiuterebbe tanti piccoli centri d’Italia e un settore che ha subito un grande tracollo come quello immobiliare. L’abolizione costa 100 milioni, ovvero lo 0.5% delle risorse recuperate dalla lotta all’evasione nel 2016.
In questo momento storico il rinnovamento del paese può essere facilitato dall’importazione di ‘geni positivi’ dall’estero, siano essi persone, idee o valori. Per questo motivo credo che sarebbe appropriato ampliare gli sgravi fiscali esistenti per i lavoratori, i professionisti e i ricercatori italiani all’estero che decidono di rientrare in Italia.
Pari opportunità, soprattutto per i giovani italiani
La mia candidatura è indissolubilmente collegata al tema del lavoro giovanile. Ogni anno oltre 100mila ragazze e ragazzi lasciano l’Italia per scelta o necessità, alla ricerca di un lavoro, un’opportunità o perché non si vedono riconosciuti i propri meriti. A Londra ne arrivano oltre 2 mila al mese, una generazione esodo, spinti da un paese che troppo spesso sembra offrire solo stipendi greci e tasse svedesi. Ridare opportunità e dignità ai giovani italiani sarà la mia missione in Parlamento. Propongo la riduzione delle tasse sul lavoro giovanile, l’introduzione di un salario minimo, una lotta contro gli stage non retribuiti e l’introduzione di nuove tutele per i lavoratori dell’economia collaborativa.
Occorre investire di più su ricerca, istruzione e diritto alo studio con affitti calmierati per gli studenti e ulteriori esenzioni per i redditi più bassi: l’Italia è il paese europeo che meno investe in istruzione dopo l’Ungheria, nemmeno l’8% del PIL. Bisogna aumentare l’occupazione femminile sia con sgravi fiscali che con una politica per l’infanzia e combattere la pink tax (un esempio: siamo uno dei pochi paesi dell’OECD dove gli assorbenti sono ancora tassati come bene di consumo e non di prima necessità). Ora che l’economia sembra avviata su un percorso di ripresa, dobbiamo ripristinare la giustizia inter-generazionale e quindi contenere e abbassare il debito pubblico.
Per rendere l’UE più vicina ai cittadini bisogna lavorare per introdurre un’indennità di disoccupazione europea come meccanismo fiscale anti-ciclico, l’elezione diretta del presidente della commissione da parte dei cittadini, superare l’accordo di Dublino sui richiedenti di asilo e creare una Children Union contro la povertà educativa.
Per maggiori informazioni su di me e il mio programma vi invito a visitare il mio sito www.massimoungaro.eu e la mia pagina Facebook.
Massimo Ungaro – Candidato Capolista del Partito Democratico, circoscrizione Estero Europa