Secondo l’ONU sono oltre tre milioni gli ucraini che hanno lasciato il loro Paese.
Ho quindi proposto alcuni emendamenti al Decreto Ucraina per gestire al meglio la questione umanitaria seguendo due direttrici: accoglienza e integrazione. Destiniamo i beni sequestrati a oligarchi russi e mafia, come ville e dimore, per aiutare i rifugiati, diamo un contributo economico ai Comites di Polonia, Slovacchia, Romania e Ungheria che hanno attivato progetti ad hoc per la loro accoglienza ed esentiamo dall’IMU sulla seconda casa chi ha deciso di utilizzarle per accogliere i cittadini ucraini a titolo gratuito.
Dobbiamo pensare anche all’integrazione. Pensiamo ad un contributo per ogni rifugiato senza mezzi propri che lo aiuti a orientarsi nei primi mesi e istituiamo finanziamenti per i corsi di lingua italiana, così da abbattere ogni barriera linguistica.
L’Italia c’è e farà la sua parte nell’aiutare l’Ucraina e il suo popolo in questo periodo difficilissimo.