Uno studio della Banca d'Italia conferma quello che purtroppo sappiamo da tempo: la mobilità sociale in Italia non esiste, in quanto è tra le più basse tra i paesi membri dell'OECD, al pari di USA e Regno Unito. L'uguaglianza di opportunità, non di reddito, dovrebbe essere il faro guida della nostra azione politica. In Italia significa investire molto di più dell'attuale 8% del PIL in istruzione in modo da garantire il diritto allo studio, a cominciare con il tempo pieno a scuola. Significa poi combattere il clientelismo e gli stage non retribuiti e creare forme di welfare in entrata.
Lo Stato può e deve fare molto di più per aiutare quei giovani che vogliono formarsi, acquistare un immobile o avviare un'azienda. Solo cosi questa generazione si potrà affrancare dalle condizioni della propria famiglia di origine. E la manovra di bilancio Salvini-Di Maio, in riscrittura forse in queste ore purtroppo non considera questa tema. Se fosse stata veramente una "manovra del popolo" avremmo dovuto leggere cifre ben diverse.