Il Parlamento ungherese ha votato per concedere i pieni poteri al premier Viktor Orban per combattere il coronavirus. Orban potrà, senza limiti di tempo, governare sulla base di decreti, chiudere il Parlamento, cambiare o sospendere leggi esistenti, rinviare le elezioni se necessario e solo lui determinerà la fine della fase di emergenza. Perfino nell'antica Roma, ai tempi della Repubblica, si prevedevano limiti di tempo ai 'pieni poteri': in caso di emergenza il Senato poteva affidarsi 'un dittatore' per un massimo di 6 mesi. Nei termini della legge. La via indicata da Orban e dai suoi compari nazional-populisti, quelli che predicano le virtù della democrazia illiberale e della 'sostituzione demografica', è sbagliata e pericolosa: democrazia ed efficienza non sono per nulla incompatibili, al contrario di cosa vorrebbero farci credere.
La democrazia rappresentativa non può andare in quarantena, soprattutto in caso di crisi. Mi chiedo se Salvini e Meloni quando attaccano il Parlamento abbiano in mente piani di questo genere. Il provvedimento adottato da Budapest è incontestabilmente una ulteriore violazione dei principi su cui si fonda l'Unione Europea, occorre invocare l'articolo 7 del TFUE e chiedere di nuovo la sospensione dell'Ungheria come paese membro dell'UE. Sospendere dall’UE chi sospende i valori europei.