Necessario essere chiari sul MES è un'ancora di salvataggio per i paesi in difficoltà. E l'Italia non ne ha bisogno.

 Sul MES è necessario essere chiari. Ovvero considerare il Meccanismo europeo di stabilità per quello che è: un fondo per aiutare i Paesi membri in difficoltà economica qualora ne avessero bisogno. Una ciambella di salvataggio a cui uno Stato può decidere autonomamente se fare ricorso o meno. E sul tema esiste soltanto un accordo di principio, non ancora né firmato né ratificato. Per questo trovo curioso che sia proprio la Lega a criticare questo strumento, visto che erano loro al governo quando è stato deciso il suo schema. È poi altresì paradossale che la Lega Nord accusi la maggioranza di governo di essere dei "venduti" quando ci sono delle indagini della Procura di Milano sull’affaire Savoini, ovvero su fondi russi che sembrerebbero finanziare partiti politici italiani. È veramente interessante sentire accuse di tradimento dalla Lega Nord, quando è proprio la Lega Nord a raccontare bugie al popolo italiano, quando è la Lega Nord ad annebbiare la mente su cosa costituisce l'interesse nazionale, che è, e combacia, solo con quello europeo. Veramente "apprendisti stregoni" che, alle prime battute di difficoltà, schiacciati tra l'insostenibilità delle loro promesse e la realtà dei conti pubblici, ad agosto sono fuggiti davanti alle loro responsabilità. L'Italia non ha oggi bisogno del MES. Il nostro debito è si alto, ma sostenibile. La bilancia dei pagamenti è in surplus da anni. I nostri titoli di Stato godono di fiducia grazie al dividendo di credibilità di questo nuovo Governo, che ha portato lo spread a dimezzarsi in un anno. Il MES costituisce inoltre un passo positivo verso l'approfondimento dell'unione economica e monetaria, come lo è ad esempio l'unione bancaria.

È quindi fondamentale istituire una tutela europea dei depositi, uno strumento importante per combattere il panico in caso di crisi ed evitare fughe di capitali. È giusto chiedere di condividere i rischi, ma dobbiamo anche operare per ridurli, e dobbiamo altresì lavorare sul nostro debito pubblico per contenerlo e avere finanze pubbliche in ordine, perché soltanto con finanze pubbliche virtuose si può crescere. Per affrontare le prossime crisi è poi fondamentale introdurre nuovi strumenti di bilancio, e quindi ben venga il BICC, lo strumento di bilancio per la convergenza e la competitività. Dobbiamo pensare, appunto, a modi di costruire strumenti di finanziamento senza rischio europei, euro-bond, strumenti obbligazionari congiunti. Dobbiamo poi pensare a introdurre nuovi stabilizzatori automatici per consentire agli Stati di poter rispondere a shock asimmetrici con politiche anti-cicliche, e da qui l'importanza di introdurre un'indennità di disoccupazione europea che è stata ripresa dal programma della Presidente della Commissione Ursula von der Leyen. E infine sul tema della Turchia, oggetto come il MES e la Brexit dell'ultimo Consiglio Europeo del 12 e 13 dicembre, va la mia e quella del gruppo di Italia Viva totale solidarietà a Cipro e alla Grecia contro l'accordo marittimo tra Libia e Turchia e anche un messaggio di solidarietà al popolo curdo-siriano, che ha ricevuto gli attacchi brutali della Turchia di Erdogan.

Qui il link al mio intervento in Aula: https://vimeo.com/379240765