No alle discriminazione contro i cittadini britannici residenti in Italia, hanno già pagato il prezzo della Brexit. La mia interrogazione parlamentare al Min. Lamorgese

A seguito dell'Accordo di Recesso tra il Regno Unito e l'Unione Europea, il nostro Paese ha riconosciuto una specifica tutela ai cittadini britannici e ai loro familiari residenti in Italia al 31 Dicembre 2020 che possono così mantenere il diritto di risiedere in Italia, di godere automaticamente di tutti i diritti di cui beneficiavano prima della Brexit (ad esclusione del diritto di voto) e di ricevere un nuovo documento di soggiorno in formato elettronico, la "Carta di Soggiorno". Ma finora sembra che nessuna carta di soggiorno sia stata emessa, mentre i sistemi informatici dell'INPS, della motorizzazione e delle ASL non sono stati ancora aggiornati. Questa è una situazione che sta creando gravi disagi agli oltre 60 mila cittadini britannici residenti in Italia: vengono riportati casi di persone che hanno perso il lavoro al momento del rinnovo del contratto determinato, persone che non hanno potuto riscuotere la pensione, rinnovare la tessera sanitaria, presentare domanda di cittadinanza, acquistare immobili, rinnovare il contratto di affitto, aprire un conto corrente mentre vengono ripostati casi di membri delle forze dell'ordine che richiedono continuamente ai cittadini britannici l'esibizione del permesso di soggiorno anche se non sarebbero tenuti a farlo. Per questo motivo ho interrogato il Ministro dell'Interno Lamorgese sull'accelerazione dell'emissione della Carta di Soggiorno per i cittadini britannici nelle questure, di aggiornare i sistemi informatici di INPS, ASL, affinché si rispettino gli accordi presi con il Regno Unito ed evitare che queste persone paghino per la seconda volta il prezzo della Brexit. Ringrazio l'associazione 'British in Italy' per avermi segnalato questo problema.