Abbiamo detto più volte quanto sia fondamentale una generale riqualificazione delle modalità di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro per impedire che la crisi del Covid porti all'esplosione dell'emergenza giovanile.
Oggi celebriamo la giornata internazionale degli stagisti, giornata in cui vogliamo ribadire la valenza di questo strumento come percorso formativo che bisogna tutelare dagli abusi. Il fenomeno dei tirocini non retribuiti è ormai una piaga europea se non mondiale. Bisogna adottare a livello europeo una normativa comune per le modalità di tirocinio curriculare ed extra-curriculare, garantendo una indennità ai tirocinanti, che tenga conto del valore del percorso formativo intrapreso e delle condizioni dell’azienda di riferimento, così come espresso recentemente nella Risoluzione approvata al Parlamento Europeo lo scorso 8 ottobre, nella quale si condanna “la pratica degli stage, dei tirocini e degli apprendistati non retribuiti”, specificando che la gratuità “costituisce una forma di sfruttamento del lavoro dei giovani e una violazione dei loro diritti”.
Occorre regolare i tirocini curriculari per assicurare che siano esperienze realmente formative e non soltanto atti dovuti all’interno del percorso di istruzione, come propongo nella proposta di legge che ho presentato, e a contrastare il fenomeno dell'uso improprio dei tirocini extra-curriculari limitandone la durata massima, anche valutando l'opportunità di introdurre agevolazioni per le imprese che retribuiscono i tirocini o che trasformano il tirocinio in contratto di lavoro.