Ok da Montecitorio alla schema di decreto sul Patrimonio Destinato. Bazooka di politica industriale.

Patrimonio Destinato il fondo pubblico da 44 mld di euro gestito da CDP, è il più importante strumento di politica industriale messo in campo dall'Italia per contrastare la crisi. Un mezzo prezioso per fornire liquidità alle imprese con un fatturato superiore ai 50 milioni di euro in crisi per via della pandemia e ai settori strategici, beneficiari di interventi a condizioni di mercato o agevolate nel contesto del temporary framework europeo proprio per evitare che la crisi di liquidita si trasformi in crisi di solvibilità. Nel momento difficile che stiamo vivendo è importante agire rapidamente, giusto quindi semplificare l'attività istruttoria come delineato nel parere allo schema di decreto ministeriale approvato dalle Commissioni Riunite Finanze e Attività produttive di Montecitorio, evitando al contempo di sprecare risorse in attività non più sostenibili nel lungo periodo.  Tra i requisiti dei beneficiari degli interventi deve sussistere l’impegno a realizzare l’equa rappresentanza degli organismi sindacali e a superare il divario salariale tra uomini e donne, nonché ad assumere e formare un numero minimo congruo di giovani lavoratori under 35 ogni anno, in linea con la missione di coesione sociale e formazione del PNRR italiano e con gli obiettivi di pari opportunità, staffetta generazionale e lotta alla disoccupazione e alla precarietà giovanile del PNR

Per questo motivo sarà fondamentale la supervisione parlamentare dell'operato del gestore, CDP, che dovrà informare il parlamento ogni 3 mesi fino a settembre 2021 e in seguito ogni 6 mesi, anche se rileviamo nello schema di decreto presidi importanti contro possibili effetti distorsivi del mercato e della concorrenza. Nel parere che ho proposto approvato in Commissione consigliamo al governo di allargare la platea delle imprese potenzialmente beneficiarie degli interventi, elevando la soglia del requisito di regolarità fiscale e contributiva da 5.000 a 50.000 euro, una soglia altrimenti troppo bassa che rischia di escludere tantissime imprese. Per lo stesso motivo sarebbe inoltre opportuno in sede di ridiscussione del Quadro Temporaneo europeo di ridurre il taglio minimo degli aumenti di capitale da 100 milioni a 25milioni.