Rientro dei cervelli, fine della disparità tra impatriati qualificati ritornati in Italia, approvato emendamento alla legge di bilancio.

Grande soddisfazione per l'approvazione di un emendamento alla Legge di Bilancio 2021 che stabilisce che i lavoratori altamente qualificati rientrati in Italia prima del 2020 e già iscritti all’AIRE, non vengano più esclusi, versando un contributo del 10% o del 5% del reddito imponibile a seconda del numero di figli, dalle misure di incentivo al radicamento permanente entrate in vigore il 1°gennaio 2020, situazione che li penalizza in modo sproporzionato rispetto alle misure più vantaggiose rese accessibili dal 2020, una condizione che potrebbe portare molti di loro a espatriare nuovamente, causando una nuova perdita di capitale umano d'eccellenza, in un momento in cui il Paese ne ha estremo bisogno. Si prevede quindi che anche i soggetti attualmente beneficiari possano optare per accedere al periodo addizionale incentivato, condizionato alla presenza di figli e/o acquisto abitazione, con il duplice risultato di trattenere il capitale umano con caratteristiche di eccellenza e di favorire il radicamento permanente e la natalità.

Una battaglia che conduco da tanti mesi in Parlamento: bisogna creare le condizioni a favore della circolarità della mobilità italiana e dei talenti. Molti italiani, spesso giovani, emigrano per arricchirsi in termini di formazione culturale o professionale, come paese dobbiamo creare le condizioni anche per il loro rientro, a sostegno dello sviluppo economico e sociale del nostro Paese che potranno beneficiare delle loro esperienze. Occorre infatti, sin da subito, sanare l’emorragia di cervelli, cuori e braccia anche con misure di questo tipo.