Il decreto liquidità, e cioè il decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23, all’art. 13, comma 1, lettera m), ha previsto l’accesso gratuito e automatico al 100% della garanzia del Fondo PMI per i nuovi finanziamenti, fino a 25 mila euro, concessi in favore di PMI. In linea con la disciplina recata dal decreto in una materia così complessa il Ministero dello sviluppo economico ha pubblicato sul proprio sito istituzionale, il 14 aprile scorso, il modulo per la richiesta di garanzia su finanziamenti di importo fino a 25.000 euro, che è poi stato pubblicato anche sul sito del Fondo PMI poco prima che andasse in tilt. Se guardiamo all'estero, in Svizzera questa erogazione fino a 500.000 franchi, pari a circa 475.000 euro, si limita a richiedere i dati anagrafici del richiedente e l’indicazione del parametro reddituale sulla cui base calcolare il finanziamento.
Nella crisi la semplicità e la trasparenza sono elementi fondamentali per ripartire. Per queste ragioni ho chiesto al Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli con un’interrogazione presentata alla VI Commissione Finanze della Camera se, prendendo appunto l’esempio elvetico, si possa semplificare le modalità di erogazione dei fondi e se non sia opportuno ricorrere maggiormente all'autocertificazione come avviene in Svizzera, in Francia, in Germania - ad esempio - con il Sonderprogram, anche per i prestiti di importo superiore fino a 100.000 euro per erogare i prestiti garantiti più rapidamente e facilitare l’iniezione di liquidità nell'economia, ribadendo in ogni sede che le banche non possono usare la nuova finanza per compensare scoperti o debiti contratti prima della crisi.