La fase di sperimentazione coinvolge già i consolati di Vienna, Atene e Nizza.
Dopo mesi di mie richieste, atti di sindacato ispettivo è partita la fase di sperimentazione dell’emissione all’estero della CIE – la Carta d’Identità Elettronica.
Con grande soddisfazione ho potuto vederlo con i miei occhi in occasione della presentazione del progetto all’Ambasciata d’Italia a Vienna lo scorso 20 settembre. Si onora così l’impegno preso dal Governo Conte in risposta a una mia interrogazione di dicembre 2018 in cui chiedevo da subito la disponibilità anche per tutti gli italiani all'estero della carta di identità elettronica.
Tutti i consolati - saranno presto autorizzati all'emissione della Cie, in favore dei cittadini italiani all’estero che ne faranno richiesta.
Nel chip della CIE, la più avanzata del mondo in termini di sicurezza tecnologica, sono memorizzate le informazioni che permettono di accertare in modo sicuro ed efficace l’identità dei cittadini in diversi scenari di utilizzo: un bel passo in avanti per poter fruire di un accesso agevole ai servizi della PA direttamente da casa.Sperando che entro dicembre 2020 tutti gli italiani in Europa possano farne richiesta, anche per ovviare alle difficoltà di accettazione del vecchio modello cartaceo specie in Olanda e Regno Unito, desidero ringraziare per la fattiva collaborazione al progetto la Farnesina e il Viminale, in particolare il DG per gli Italiani nel Mondo Luigi Maria Vignali, Stefano Imperatori dell’Istituto Poligrafico e Zeccadello Stato, l’Ambasciatore Sergio Barbanti. Infine auspico un rafforzamento del personale consolare e onorario per il previsto aumento della domanda di emissioni di documenti nei nostri Consolati.