In queste ore servono coerenza verso le politiche di rigore verso i conti pubblici, senza però danneggiare famiglie e imprese, così come il gran lavoro di tutti per raggiungere una soluzione che permetta al Governo italiano di condurre al meglio la trattativa sulla riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) con l’Unione Europea, potendo contare sulla coesione di tutte le forze politiche del Parlamento italiano, in primis della sua maggioranza perché ne va della credibilità del Sistema Italia verso i mercati finanziari internazionali.
Al contrario con la sua ipocrisia la Lega di Salvini perde ancora un’occasione per contribuire a mettere in sicurezza i conti del nostro Paese. A onor del vero la proposta di riforma del MES è stata discussa prima dell’attuale vaglio parlamentare quando Salvini era vice presidente del Consiglio, in secondo luogo è una vera e propria bufala quella che vuole l’implementazione del MES come una via surrettizia per la a ristrutturazione automatica del debito, magari con misure draconiane per gli italiani.
Va invece ribadito che la riforma del MES aiuta a completare la necessaria unione bancaria europea: il Meccanismo Europeo di Stabilità andrà in effetti proprio a finanziare direttamente il fondo di risoluzione e in caso di necessità le banche sistemiche senza passare per gli Stati. Un’altra grande lezione che arriva dalla crisi del debito sovrano: riuscendo così a trovare così la formula per evitare il contagio del sistema bancario allo Stato, come accaduto in Irlanda e per certi versi in Spagna, o – come nel caso greco - dallo Stato alle banche.