La Lega si dichiara a parole a favore della semplificazione, poi nei fatti la ostacola difendendo le pratiche bizantine della nostra burocrazia pur di raccattare il consenso di qualche lobby, tutto a spese dei giovani che vogliono creare un’impresa e quindi dell’efficienza del sistema paese.
Nel 2015 il Governo Renzi faceva passare una legge che permetteva di fondare un’azienda con un semplice click, con l’obbiettivo di alleggerire le procedure necessarie alla creazione di una start up innovativa senza dover passare dal notaio e senza affrontare spese inutili. Tutto digitale con una procedura più leggera e rapida adottata da oltre 3500 start up e nuove imprese in pochi anni.
Purtroppo le pressioni dello status quo non sono mancate e, nonostante un primo “no” del Tar e del Consiglio di Stato, le istanze sono state accolte in secondo grado, sostenute a spada tratta dal Ministro Giorgetti e dalla Lega. Una sentenza che ripristina il primato della burocrazia sull’efficienza e sulla volontà di aiutare giovani e imprese.
Verrebbe da dire che al peggio non c’è mai fine, non solo d’ora in poi chiunque voglia costituire una start up dovrà passare nuovamente dal notaio, ma anche chi ha creato un’azienda, e dunque ricchezza e lavoro, in questi anni dovrà tornare dal notaio e pagare una parcella con i costi di tempo e denaro che questo comporta. Noi la semplificazione burocratica la vogliamo davvero non come la Lega che predica bene ma razzola male.