Se non vi saranno nuovi negoziati, ovvero un’accettazione della richiesta a Bruxelles di prorogare gli effetti dell'Art. 50 del Trattato di Lisbona di almeno altri nove mesi per uscire dall'Unione Europea rispetto alla fissata data del 29 marzo, per la prima volta al voto continentale non parteciperà il Regno Unito a causa dell'esito del referendum sulla Brexit tenutosi nel 2016. La Gran Bretagna quindi, come d'altro canto già la Confederazione Elvetica, diventerà "paese terzo" pur insistendo nella spazio geografico europeo. Alle elezioni europee non si applica infatti il sistema del voto per corrispondenza: gli elettori italiani aventi diritto e stabilmente residenti nei Paesi dell'Unione europea, possono infatti recarsi presso le apposite sezioni elettorali istituite in loco dalla rete diplomatico-consolare italiana.
Si pensi che in Gran Bretagna e in Svizzera sono più un milione gli italiani aventi diritto al voto e che non potranno votare il prossimo anno a meno di non intraprendere uno «scoraggiante» – in termini di propensione alla partecipazione al voto – viaggio nella Penisola per esercitare questa fondamentale prerogativa. Per questa ragione ho chiesto nuovamente con un’interrogazione al Governo Italiano di permettere, almeno per questa importante tornata elettorale comunitaria, di far votare anche gli italiani in Regno Unito e Svizzera nei consolati