Qualche giorno fa vi avevo raccontato la vicenda dei cittadini europei, fra cui alcuni nostri connazionali, trattenuti in centri di detenzione per vari giorni a cui erano stati sequestrati i cellulari e gli effetti personali dopo aver provato a entrare in Gran Bretagna per lavorare senza visto, ora obbligatorio a seguito della Brexit.
Una reazione del tutto inaccettabile e sproporzionata. Non si tratta di un semplice incidente di natura consolare, ma di un tema prettamente politico. Il recente invio di navi da guerra da parte di Londra verso l’isola di Jersey, il pavoneggiarsi del premier Johnson contro l’UE sulla campagna vaccinale, tutti episodi che denotano uno stile demagogico e nazionalista che non fa bene ai rapporti tra Italia e Regno Unito, tra Regno Unito e Unione Europea.
La Brexit è stata una scelta legittima, anche se dolorosa, ma adesso, dopo oltre 40 anni di libertà di circolazione, non possiamo far finta di non conoscerci. Chiudere le frontiere e maltrattare i lavoratori europei e italiani significa sacrificare molto del dinamismo della società e dell’economia britannica. La Brexit è solo una grande illusione, ma mentre aspettiamo che gli amici britannici si ravvedano, dobbiamo tutelare in ogni modo i nostri cittadini e assicurarci che questi episodi non accadano più in futuro.