Ieri sono arrivato a Cardiff, capitale del Galles, in inglese 'Wales' - derivato dal termine usato dagli anglo-sassoni per chiamare i gallesi, 'stranieri romanizzati', qualche secolo dopo il ritiro delle legioni romane - o 'Cymru' in gallese.
Con la devolution voluta da Tony Blair nel 1998 il Galles oggi gode di un'ampia autonomia amministrativa che permette ai gallesi di preservare e promuovere la.loro lingua e la cultura celtica. Ricco e produttivo a inizio secolo, a causa della deindustrializzazione il Galles è oggi una regione depressa e in declino.
Anche se molte aree urbane votarono 'Remain' nel 2016, il Galles è una delle zone in cui il 'Leave' riscosse maggior consenso, in apparenza un paradosso se si considera che è la regione in UK che ricevette in proporzione il maggior volume di fondi strutturali europei (dico in apparenza perché come sapete io attribuisco gli esiti del referendum sulla Brexit molto di più a specifiche dinamiche sociali del Regno Unito che a un effettivo giudizio sulla UE, ma ne parliamo un'altra volta).
Anche qui ho trovato una piccola ma laboriosa comunità di imprenditori italiani, attivi soprattutto nel campo della ristorazione. Gli ultimi anni sono stati duri per loro, con il Covid da una parte e la Brexit dall'altra che sta causando una grave penuria di personale, ma la loro creatività gli ha permesso di resistere e di rilanciarsi.
Grazie mille a Savino Delcuratolo e Salvatore Varà per l'invito e alla prossima!
#eureconnectiontour