Cosa farà il Ministro Bonafede per risolvere la crisi nelle carceri italiane?

Mia interrogazione al Ministro della Giustizia

A quasi un mese dalle prime proteste e rivolte nelle carceri italiani la risposta del Ministro Bonafede appare purtroppo inadeguata, anche rispetto ai contenuti del Decreto Cura Italia. Resta anche da quantificare l’effetto sul sovraffollamento di quei venti milioni stanziati in più nel citato provvedimento. È vero che la precaria situazione degli istituti di pena nazionali viene da lontano, ma è altrettanto vero che l’attuale risposta all'emergenza carceraria non è purtroppo stata all'altezza. Anche a fronte della crisi sanitaria dovuta al COVID19 che interessa sia i detenuti che il personale di polizia penitenziaria. Tutti i paesi più gravemente colpiti dalla pandemia del Coronavirus hanno introdotto dei piani per il contenimento del contagio e azioni per la detenzione domiciliare, persino un regime come l’Iran.

Il richiamo del Presidente della Repubblica in risposta alla lettera dei detenuti e delle detenute nelle carceri di Venezia e la bocciatura del CSM sul provvedimento proposto dal Bonafede sono eloquenti: quanto destinato per le carceri è troppo poco. Per queste ragioni, raccogliendo anche l'appello delle Camere Penali, ho presentato un’interrogazione al Ministro della Giustizia Bonafede per capire quali azioni intenda intraprendere per affrontare la crisi sanitaria del COVID19 nelle nostre carceri, nonché per i detenuti italiani all'estero anche per tramite della Farnesina. Più precisamente quale numero di detenuti si è preventivato possa beneficiare, nei prossimi giorni, di una detenzione domiciliare con braccialetto elettronico e quanti nuovi dispositivi risultano disponibili effettivamente, cioè al netto delle misure cautelari domiciliari con braccialetto attualmente in atto. Infine quanti siano i casi di coronavirus accertati nelle carceri, e in che istituti. Da ultimo quale sia il piano sanitario della Amministrazione penitenziaria in caso di aumento della diffusione della epidemia nelle carceri, con particolare riguardo alle misure di distanziamento e di isolamento.