I piani individuali di risparmio – PIR - sono una forma d'investimento incentivata fiscalmente. Sono stati introdotti nell'ordinamento italiano con la legge di stabilità 2017 per aumentare gli investimenti nelle aziende italiane, mediante il risparmio di privati. Purtroppo i nuovi obblighi introdotti dall'ultima legge di Bilancio per i PIR, che avrebbero dovuto sostenere questi innovativi strumenti di risparmio-investimento, hanno decretato la loro fine. Di più si sconta il ritardo del decreto attuativo emanato a maggio dal Governo Conte e il suo contenuto poco incisivo e che invece avrebbe dovuto promuovere ulteriormente la differenziazione tra “conti PIR” e “fondi PIR” per facilitare i gestori a rispettare le norme vigenti.
Inoltre sulle nuove regole, oggetto della mia interrogazione in commissione Finanze, si aggiungono anche le critiche di Banca d’Italia esse infatti possono rendere più difficile il rispetto dei requisiti prudenziali di diversificazione e di liquidità previsti per i fondi PIR esistenti, tutti costituiti nella forma di fondi aperti. E il monitoraggio a sei mesi, prospettato dal Sottosegretario al MEF Villarosa nella sua risposta, non è certo sufficiente a correggere una piega che sta portando i gestori a chiudere i battenti.
Qui il video della risposta: https://vimeo.com/user79829072