Depositata alla Camera la mia proposta di legge per la riforma dei Comites.

Con oltre cinque milioni di cittadini italiani residenti all’estero, oltre l’8% della popolazione nazionale, l’organo dei Comites deve essere aggiornato e adeguato alle nuove sfide della prima e della nuova emigrazione. Ho depositato ieri una proposta di legge che intende rafforzare la dignità istituzionale dei Comites, i Comitati degli italiani all’estero, istituiti per la prima volta nel 1985, importanti organismi rappresentativi delle comunità italiane eletti direttamente dai connazionali residenti all’estero.

La proposta di riforma parte dalle raccomandazioni espresse dal Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, ridefinisce le funzioni attribuite e la composizione, facilita l’utilizzo delle nuove tecnologie, promuove la partecipazione alle attività e al voto dei Comites da parte dei cittadini italiani residenti all’estero –viene abolita ‘l’inversione dell’opzione’ ovvero la pre-registrazione degli elettori, una procedura che aveva portato al crollo della partecipazione alle ultime elezioni del 2015 – e che premia le realtà più attive e connesse con la propria comunità, con l’obiettivo di permettere ai Comites di servire ancora meglio le comunità che rappresentano. Spero in un iter veloce in Parlamento, approfittando anche della larga maggioranza parlamentare che sostiene il governo Draghi, per arrivare a una riforma prima del rinnovo dei Comites previsto quest’anno.