Come lamentano le organizzazioni sindacali della scuola, così come le numerose comunità di italiani all’estero, specialmente in Europa, su 167 posizioni sulle quali il Ministero dell’Istruzione è chiamato ad assicurare l’avvicendamento, al 10 febbraio 2020, solo 83 risultano essere effettivamente coperte.
Purtroppo il ‘sinergico coordinamento’ tra MIUR e MAECI promosso in teoria dalle nuove norme della Legge 107/2015 ha prodotto il risultato che a quattro mesi dall'inizio delle lezioni le scuole italiane all’estero sono ancora prive del personale e presentano numerosi scoperti con riduzione di ore e corsi. Di più l’abolizione delle supplenze, la previsione della stipula di contratti locali, l’obbligo di prestazioni eccedenti per i docenti in servizio hanno prodotto ritardi e disfunzioni, con le proteste delle famiglie alle quali non viene garantito il servizio scolastico. In qualche caso, come a Parigi, i genitori lamentano l’utilizzo dei loro contributi volontari non per il miglioramento dell’offerta formativa ma per sopperire alla mancanza dei docenti.
Per queste ragioni ho presentato un'interrogazione ai Ministri degli Esteri e dell'Istruzioni per capire quando verrà risolta la mancanza di personale scolastico negli Istituti italiani all’estero, valutando di riportare integralmente nel nuovo CCNL tutte quelle materie supplenze, mobilità, retribuzione, organizzazione del lavoro, contrattazione integrativa che sono state ad esso sottratte dall'intervento della legge 107/15 e del decreto delegato 64/17 affinché il prossimo anno scolastico 2020-2021 non si verifichino le medesime gravi criticità.