Giornata di incontri istituzionali a Chisnau, capitale della Moldova, dove abbiamo incontrato la Presidente della Repubblica Maya Sandu, il Primo Ministro Natalia Gavrilita e il Presidente del Parlamento Igor Grosu.
La Presidente Sandu, leader del partito europeista PAS, è preoccupata per le ripercussioni che il conflitto in Ucraina potrebbe avere sul suo paese e ci ha raccontato come lo scorso 24 Febbraio all’alba dal suo ufficio sentiva il rumore agghiacciante del bombardamento russo di Odesa.
Questo piccolo grande paese sta facendo sforzi enormi per accogliere gli sfollati (ne sono passati oltre 300 mila, 100 mila sono rimasti su una popolazione locale di 2,5milioni) ma da solo non può farcela.
Sta facendo grandi sforzi per riformarsi per poter entrare nell’Unione Europa, ma da solo non può farcela. Dobbiamo sostenerli, non solo per via del forte legame che esiste tra Italia e Moldova - due culture latine, due popoli migranti (oltre 300 mila sono i moldavi in Italia, oltre 1000 le aziende italiane qui) - ma anche perché se l’Ucraina cade questo paese sarà il bastione orientale della democrazia e della libertà del nostro continente. Non lasciamoli soli.