Ci svegliammo quella mattina sgomenti vedendo le immagini del convoglio militare che lasciava Bergamo. Le strutture cittadine erano prossime al collasso, la Lombardia era all’epicentro mondiale della pandemia.
Il 18 marzo di due anni, fa il mondo capì davvero cosa stesse succedendo in Italia e la portata di quello che all’epoca era un virus sconosciuto. Sono oltre 157mila le vittime del coronavirus in Italia.
Nonostante però fossimo separati, distanziati “fisicamente”, abbiamo imparato un nuovo senso di comunità e di collaborazione che ci ha permesso di affrontare con estrema tenacia e coraggio l’emergenza.
A tutti coloro che hanno perso qualcuno di caro, a tutti coloro che hanno sofferto e stanno soffrendo, oggi dedico loro il mio pensiero.