Giovani italiani costretti a casa fino ai 30 anni. Nel Recovery Plan serve un piano per l'emancipazione giovanile.

Nel 2019, secondo un rapporto dell’Eurostat, l’età media europea dei figli che vanno via di casa è intorno ai 25,9 anni, che comprende dalla media di 17,8 anni in Svezia alla media dei figli italiani che è di 30,1 anni.
L’Italia, a causa delle difficili circostanze socioeconomiche che ostacolano l'emancipazione giovanile, ha visto l’aumento dell’età media negli ultimi decenni mentre la media europea continua a scendere. Con la crisi economica e sanitaria in atto, le già precarie condizioni dei giovani lavoratori peggioreranno ancora di più.

 

L'Italia è già il paese europeo con il più alto numero di NEET di tutta l'UE (cioè quei giovani che non studiano e non lavorano; che in Italia costituiscono il 28% contro una media UE del 16,4% in una fascia compresa tra i 20-34 anni), ragion per cui serve con urgenza un piano per promuovere l'occupazione, la formazione e l'emancipazione giovanile da inserire nel Piano per la Ripresa e la Resilienza.
Bisogna intervenire per facilitare l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, rilanciando le politiche attive del lavoro - a cominciare con la riforma del reddito di cittadinanza - valorizzare i tirocini curricolari, combattere la piaga dei tirocini non retribuiti e poco formativi, valorizzare gli istituti tecnici e intervenire per riformare l'apprendistato.