Governo accoglie mio ODG per il rafforzamento dell'inclusione LGBTI+ in tutti gli ambiti della Pubblica Amministrazione italiana.

È dimostrato come la Pubblica Amministrazione giochi un ruolo fondamentale nel definire e attuare politiche inclusive a livello centrale e sul territorio. Le cronache anche recenti dimostrano come sia purtroppo ancora radicato, nonostante gli enormi passi avanti compiuti nella società italiana, il pregiudizio contro il mondo LGBTI+. Lo dimostra bene l’indagine promossa da EDGE-Excellence-&Diversity da parte dell’associazione GLBT Executives e realizzata dal think tank Tortuga dal titolo “Rapporto tra inclusione delle persone LGBTI+ e sviluppo dell’economia locale” riportando i dati 2020 dell’Agenzia dell’Unione Europea per i diritti fondamentali. A titolo di esempio, basta pensare che 62% dei connazionali LGBTI+ evita accuratamente di compiere un gesto banale, quale stringere la mano del/la proprio/a partner, per timore di ripercussioni fisiche o verbali. Il confronto con l’Europa continua a evidenziare distanza importante: in Spagna il dato si attesta al 48%, in Germania al 45%, in Austria al 39. Discriminare è poi un errore sociale e demografico. 

Non solo le persone LGBTI+, soprattutto quelle più istruite e capaci di rischiare, ma anche tutte e tutti coloro che fanno dell’inclusività un elemento determinante di scelta, potrebbero scegliere in numero sempre maggiore di perseguire il proprio percorso – personale e professionale – fuori dai confini nazionali. Per queste ragioni e per quando sopra descritto ho presentato un ordine del giorno approvato dalla Camera che impegna il Governo ad adottare un protocollo specifico per la gestione delle risorse umane della pubblica amministrazione per promuovere l’inclusione e le pari opportunità dei lavoratori LGBTQ+, analogamente alle linee guida adottate da altri paesi europei.

A questo link il testo approvato: https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=9/00107-A/039&ramo=CAMERA&leg=18