Ancora una volta il Governo rivela la sua inadeguatezza e la sua poca lungimiranza verso gli italiani all’estero. In particolare bloccando le norme che allargano i benefici fiscali per i lavoratori che ritornano in Italia e che un mio emendamento voleva rendere accessibili sin da subito e per la parte temporale residua anche per chi sta già usufruendo di defiscalizzazioni previste in passato, come peraltro richiesto dall’Associazione Controesodo.
Purtroppo il tentativo di buon senso fatto assieme ai colleghi del PD è stato bocciato nel corso dell’esame del Dl Crescita in commissione, come sempre accade con i Grillini e la Lega. In effetti se si vuole essere competitivi nel recuperare “cervelli, cuori e braccia” in tempi di incertezza e di Brexit, anche rispetto alle possibilità che si possono trovare in altri paesi, è necessario che gli incentivi fiscali citati siano operativi da subito e che non si creino disparità tra “lavoratori impatriati” in diversi periodi”.