Prezioso e molto interessante quanto espresso oggi dal capo negoziatore Ue per la Brexit, Michel Barnier, nel corso di un'audizione davanti alle commissioni Esteri e Politiche Ue della Camera dei deputati. Nelle sue parole cogliamo un’analisi lucida e originale sul fatto che, in un momento in cui sovranismi e nazional-populismi paiono prendere il sopravvento nel nostro Continente, nessuno riesce a dimostrare, numeri alla mano, che la Brexit porti valore aggiunto né politico né economico per le controparti, Regno Unito e Unione Europea. Per questo è assolutamente necessario che l’uscita avvenga in modo ordinato e con un accordo serio, scongiurando così un rischio quello del no deal che è ancora purtroppo presente.
L’Accordo con Boris Johnson - che deve basarsi su tre obiettivi ineludibili pace con Irlanda, tutela del mercato interno, relazioni positive tra Regno Unito e Unione - conferma infine che tutti i diritti degli italiani residenti nel Regno Unito acquisiti fino a fine 2020 saranno tutelati e mantenuti per tutta la loro vita. Sia per gli oltre 700mila italiani nel Regno Unito che per i 3,5 milioni di europei in totale. Un secondo punto è quello dato dal regolamento finanziario, che interessa le imprese e italiane: ciò che è convenuto nell'Accordo è che tutto ciò che è stato deciso a 28, sarà pagato dai 28, anche dopo l'uscita dei britannici. Governo italiano collabori infine per semplificare procedure per il settled-status, soprattutto per le fasce più deboli e fragili tra i nostri connazionali, perché la difesa dell’interesse nazionale passa anche da una collaborazione fattiva tra i nostri partner, primo fra tutti un paese amico come la Gran Bretagna.