Ho partecipato assieme a Ivan Scalfarotto, Ettore Rosato e Luigi Marattin e migliaia di altre persone al presidio presso l’Ambasciata russa in Roma.
Abbiamo manifestato la nostra contrarietà a quello che nei fatti è un attacco illegale, criminale e ingiustificato contro un Paese indipendente, libero e democratico. Dopo l’attacco alla Georgia, dopo l’annessione della Crimea, dopo il riconoscimento del Donbas, Putin ora bombarda Kiev, in un crescendo che rievoca gli anni ’30.
La mia piena e totale solidarietà alle vittime di questa follia. L’Italia ritiri l’ambasciatore e insieme a UE e NATO rispondano con una sola voce a sostegno della democrazia e della libertà.