A 80 anni dall'affondamento dell'Arandora Star il governo italiano risponde alla mia interrogazione sulle cause di questa terribile tragedia e sulle modalità di commemorazione delle vittime, come si evince dalla risposta del Sottosegretario Ivan Scalfarotto alla Farnesina. L'Arandora Star era una nave da crociera britannica requisita per trasportare internati civili italiani e tedeschi dall'Inghilterra al Canada. Venne affondata da un U-Boot tedesco il 2 luglio 1940 nell'Atlantico causando la morte di 865 civili. Nella risposta comprendiamo bene come, dopo l'entrata in guerra dell'Italia il 10 giugno del 1940 anche contro il Regno Unito, la pacifica convivenza tra comunità italiana e britannica cambiò radicalmente, anche verso chi in Gran Bretagna era nato pur con discendenza italiana. L'assembramento di civili italiani incolpevoli e il loro successivo imbarco furono poi caratterizzati da caos e dal rastrellamento dei connazionali più giovani, senza apparente motivazione.
E anche la mancata predisposizione di dispositivi di protezione della nave nella pericolosa rotta atlantica fu dettata dalla fretta delle operazioni. Con il tempo - assicura ufficialmente la Farnesina - e il ritorno alle normali relazioni diplomatiche italo-britanniche il ricordo del naufragio cominciò a riemergere dall'oblio tramite l'apposizione di targhe, ricostruzioni storiche, cerimonie commemorative anche recenti, come quella ai Giardini italiani di Glasgow nel 2018 alla presenza del nostro Ambasciatore e di esponenti del Governo scozzese, ne sono la testimonianza. Memoria e onore che da ultimo la pregevole opera dell'"Arandora Star Memorial Trust" aiuta a ricordare.