Oggi voteremo i primi emendamenti del testo unico sulla morte medicalmente assistita, un testo costruito in Commissione alla Camera negli ultimi anni con il contributo di diversi partiti.
Io voterò a favore. La dignità umana trova uno dei suoi massimi momenti di espressione nella libertà di scelta e nell’autonomia della persona. Soprattutto nei momenti più bui e difficili, l’autodeterminazione individuale rimane la più grande prova di emancipazione e l’affermazione della libertà di ognuno.
L’altro ieri il parere della Consulta costituzionale ha messo la parola fine al Referendum Eutanasia Legale, una decisione abbastanza scontata dato il vuoto normativo e i rischi conseguenti che il si avrebbe comportato, mettendo in luce ancora una volta tutti i limiti del referendum abrogativo come strumento di legiferazione.
Ma questo non cambia in nessun modo la necessità di rispondere alla richiesta di oltre 1 milione di cittadini di avere una legge sul fine vita. Sull’eutanasia la palla torna alla politica: ora il Parlamento ha il dovere di esprimersi e di tutelare il diritto di tutti di essere liberi.
Non possiamo scegliere come nascere. Ma, forse, scegliere come morire è un diritto che dobbiamo dare a chi da troppo tempo soffre, fisicamente e psicologicamente.
Fino alla fine.