Il documento riforma fiscale, semplificare e ridurre tasse

UNGARO (IV): RIFORMA FISCALE, NEL DOCUMENTO APPROVATO TANTE PROPOSTE DI ITALIA VIVA PER LA CRESCITA, LA SEMPLIFICAZIONE, DALLA PARTE DI CHI LAVORA E DI CHI CREA LAVORO

Come Italia Viva siamo molto soddisfatti del grande lavoro di sintesi svolto dalle Commissioni Finanze di Camera e Senato che hanno permesso di arrivare all’approvazione di un documento congiunto dopo sei mesi di lavoro, grazie ai presidenti D’Alfonso e Marattin. Nel nostro paese abbiamo troppe tasse, troppo complicate e troppa evasione, per questo ci serve una riforma organica per semplificare il fisco e ridurre la pressione fiscale. Il documento d’indirizzo approvato ieri sera segna la prima tappa di una delle riforme di accompagnamento più importanti e delicate del PNRR e conferisce al Parlamento un ruolo centrale.

Nel documento ritroviamo molte proposte di Italia Viva, a partire dagli obbiettivi: il fisco deve sostenere la crescita economica – il che non significa abbandonare l’obiettivo redistributivo, condizione importante per la sostenibilità della crescita stessa – deve rimanere su base individuale adottando un sistema duale.

Nella ridefinizione dell’IRPEF ritroviamo nostre proposte come l’introduzione di un minimo esente - una no tax area davvero universale per dipendenti e pensionati, presente ormai in quasi tutte le maggiori democrazie occidentali che permetterà di aumentare la progressività senza aumentare il numero di scaglioni o aliquote - la detassazione del secondo percettore di reddito per sostenere l’occupazione femminile – in Italia la più bassa di tutta l’UE dopo la Grecia - e l’abbassamento delle aliquote per i redditi medi, specie tra i 28mila e i 55mila euro.

Per le imprese siamo molto soddisfatti che nel documento venga ripresa l’abolizione dell’IRAP, una tassa anacronistica e anti-crescita, come avevamo proposto tante volte in passato, il ripristino dell’IRI, l’imposta sul reddito d’impresa, introdotta dal Governo Renzi ma poi inspiegabilmente abolita dal governo giallo-verde, a sostegno delle ditte individuali. Sempre con l’intenzione di detassare il reinvestimento degli utili e quindi di promuovere la patrimonializzazione delle nostre imprese, il documento propone un potenziamento dell’ACE, una misura inizialmente introdotta dal Governo Renzi. Per le partite IVA il documento riprende la nostra proposta di poter optare per un meccanismo di pagamento mensile delle imposte al posto della ritenuta d’acconto del 20% che crea non pochi problemi di liquidità.

Siamo contenti di vedere riprese le nostre proposte per la semplificazione, dall’abolizione di tante micro-imposte alla creazione di testi unici, per la costruzione di un vero fisco amico, con l’introduzione di meccanismi premiali con una vera e propria ‘patente fiscale’ e la costituzionalizzazione di alcune sezioni dello Statuto del Contribuente, e l’invito a una decisa digitalizzazione del nostro fisco per continuare quella rivoluzione copernicana cominciata con la fatturazione elettronica, iniziative fondamentali sia per rendere il sistema fiscale più semplice per tutti i contribuenti sia per lottare contro l’evasione fiscale e promuovere la tax compliance.

Nella sintesi finale apprezziamo l’introduzione di uno ‘scivolo’ biennale per le partite IVA che usufruiscono del sistema forfettario e che superano la fatidica soglia dei 65 mila euro di fatturato e soprattutto le proposte a favore della detassazione dei giovani lavoratori under 35 e del processo di riconversione ecologica delle imprese.

Il Governo riceve dal Parlamento un atto di indirizzo forte, chiaro e coerente per una riforma organica del nostro fisco. Spero che si potrà adottare lo stesso metodo per le altre riforme strutturali di cui ha tremendamente bisogno il nostro paese.

Qui il link per il testo completo