“Buongiorno, Le scrivo per un problema con la campagna vaccinale AIRE nel Lazio: ho una patologia oncologica, ma, nonostante ciò, non posso essere vaccinato. Qui si può accedere ai vaccini solo in base alla fascia d’età. Al momento gli assistiti partono dal 1977 e, dunque, io ne sono escluso. Sono davvero molto deluso e amareggiato perché anche dopo diversi mesi e tanti sforzi, sarò bloccato qui finché non riceverò la mia dose di vaccino, altrimenti mi esporrei a rischi enormi”.
Questa mail, che mi ha profondamente colpito, è una delle tante difficili storie che leggo ogni giorno e una delle tante voci che restano spesso, purtroppo, inascoltate.
Non è giusto che le inadempienze delle regioni ricadano in questo modo sulla vita dei cittadini, creando situazioni di disagio e rischiando perfino di compromettere lo stato di salute di persone che già sono costrette ad affrontare enormi ostacoli.
Occorre fare di più per applicare a dovere l’ordinanza emanata dal Generale Figliuolo e questa preziosa testimonianza è la prova dell’urgenza del tema.