Nel mondo ci sono molti cittadini italiani residenti all’estero che hanno concluso il loro ciclo vaccinale con sieri approvati nei paesi di residenza ma che l’Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco, non riconosce come equivalenti.
Il nostro Paese ha il dovere di agire per tutelare coloro che hanno seguito tutte le regole ma che al momento si trovano esclusi dalla possibilità di ricevere il Green Pass e di fatto soggetti a importanti limitazioni e all’obbligo di sottoporsi a continui tamponi nonostante abbiano terminato il ciclo vaccinale.
Per questo ho presentato un emendamento, che la Commissione della Camera ha riformulato e approvato, che prevede la pubblicazione di una circolare che specifichi quali dei vaccini possano essere riconosciuti come equivalenti a quelli somministrati in Italia. Non possiamo discriminare ulteriormente, per cause a loro non imputabili, i tanti cittadini italiani che risiedono all’estero.