Oggi è l'ennesima giornata decisiva per la Brexit sul fronte della relazione futura tra Regno Unito e Unione Europea, con l’incontro in serata tra il Premier Johnson e la Presidente della Commissione Von Der Leyen. Spero che entrambi riescano a trovare un accordo risolvendo le ultime due questioni: la disciplina in tema di aiuti di stato e la governance per gestire il contenzioso e la questione dei diritti di pesca. Ma l'accordo non deve essere trovato ad ogni costo, altrimenti rischiamo di pagarne le conseguenze nei decenni a venire. Serve infatti un accordo che permetta alle aziende italiane ed europee di competere con quelle britanniche a parità di condizioni, in un contesto di ‘level playing field’.
Il Governo britannico non può pretendere di ottenere tutti i vantaggi di membro Ue senza essere soggetto a vincoli di partenariato. Positivo l'annuncio poi in queste ultime ore da parte del governo britannico di voler ritirare le parti della legge sul mercato interno che avrebbero infranto alcune clausole dell'accordo di recesso raggiunto l’anno scorso, onorando così la parola data in precedenza. Spero che da questo atto possa scaturire la fiducia reciproca necessaria per raggiungere un buon accordo per entrambe le parti sulla relazione futura. Dopotutto esiste solo una vera scadenza, il 31 dicembre 2020. Piena fiducia a al capo negoziatore Michel Barnier a cui ricordo che nel Regno Unito vivono 3 milioni di cittadini europei, tra cui 700 mila italiani.