Rappresentanza all’estero ridotta al lumicino con collegi elettorali planetari.
Oggi sarò in Aula alla Camera dei deputati assieme a tutti i miei colleghi PD eletti all’estero per dare battaglia contro la proposta di legge costituzionale targata Lega- M5S – Maie che riduce ai minimi termini la pattuglia democratica degli italiani residenti fuori dalla Penisola. Già oggi gli eletti all’estero danno voce a molti più elettori che i loro colleghi eletti in Italia, per la precisione quattro volte di più. Con il disegno di legge in esame la situazione verrebbe ulteriormente peggiorata e in modo irreversibile: ogni deputato dovrà rappresentare oltre 700 mila italiani all’estero. La situazione è ancora più drammatica al Senato, dove ogni senatore dovrà rappresentare 1,4 milioni di cittadini.
Con la riduzione degli eletti all’estero il rapporto con gli elettori scompare poi completamente; si creano dei collegi planetari con l’uso della preferenza: per essere eletti serviranno così enormi quantità di denaro per sostenere le spese elettorali con una conseguente riduzione della contendibilità delle cariche elette, principio cardine delle democrazie liberali e vi sarà de facto un ostacolo all'effettiva pratica del diritto di voto per gli italiani all'estero, un principio sancito dal comma 3 dell'articolo 48 della nostra Costituzione, con l'effetto di un evidente calo della partecipazione. Si tratta di circostanze inaccettabili da qui la nostra battaglia in Aula e con le comunità di italiani nel mondo.