L’Italia ha bisogno di un europeista convinto come prossimo Presidente della Repubblica. Una figura di garanzia che non si limiti ad essere un notaio ma che abbia il coraggio di intervenire quando i nostri riferimenti internazionali sono minacciati dai partiti.
Calza perfettamente l’esempio di Mattarella nei confronti della formazione del governo gialloverde, quando non esitò a fermare la nomina dell’euroscettico Paolo Savona a capo del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Silvio Berlusconi non risponde a nessuna di queste caratteristiche: negli anni ha lisciato il pelo ai nazional-populisti e ha esposto l’Italia ad una serie di gaffe incresciose e indecenti.
Criteri che sono invece rispettati da Mario Draghi e da tanti altri statisti di cui il nostro Paese dispone.