Le violazioni dei diritti umani commesse dalla Guardia costiera libica sono troppe per poter essere ignorate. La missione in Libia aveva una motivazione valida, ma è evidente che non funzioni, i tentativi di speronamento di navi piene di migranti e gli spari contro i nostri pescatori sono la prova di un fallimento.
Per questo motivo non voterò a favore della prosecuzione della missione, nonostante i passi in avanti compiuti con la proposta di internazionalizzare la missione affidando all’UE un ruolo maggiore. La soluzione, tuttavia, non è quella di un disimpegno del nostro Paese ma di un ripensamento e della necessità di rivedere la natura della missione. Abbiamo il dovere di svuotare i centri di detenzione -veri e propri lager dove vengono compiute terribili sevizie verso persone in fuga da guerre, carestie o semplicemente alla ricerca di una vita - aumentando i corridori umanitari, gli accordi di rimpatrio, stabilizzando il Paese e chiudendo i centri una volta per tutte.
Voterò, invece, a favore della prosecuzione di tutte le altre missioni della relazione delle Commissioni Esteri e Difesa, missioni internazionali importanti che vedono le nostre donne e i nostri uomini in divisa impegnati in importanti missioni di pace, dal Libano al Niger. Un grande grazie ai nostri militari che in tutto il mondo lavorano per la pace e la stabilità in nome dell’Italia. Ci rendete orgogliosi di essere italiani.