Oggi pomeriggio sarò a Cracovia con Ugo Rufino, Stefano Moroncelli e Alessandro Vanzi all’Istituto di Cultura Italiano, per l’apertura della mostra celebrativa “Dalla terra italica alla terra polacca – 100 anni di relazioni diplomatiche tra Italia e Polonia”. Un’occasione preziosa non solo per incontrare la comunità italiana in loco ma anche per ricordare che i nostri due Paesi hanno legami storico-politici forti e comuni in Europa e nella sua Unione politica. Italia e Polonia si sono incrociate spesso nella storia, tant'è che anche nel nostro inno di Mameli si ricorda proprio la nazione che fu di Karol Wojtyla, Papa San Giovanni Paolo II e l’Italia ha svolto un ruolo diplomatico fondamentale per la sua indipendenza dall’URSS tra il 1989-1990.
Non solo, l’interscambio tra Italia e Polonia ha superato i 20 miliardi di euro, per la prima volta due anni. Con 10 miliardi di esportazioni verso l’Italia e con importazioni per 10,7 miliardi, il Paese est-europeo vale più del Giappone e della Russia, più del Brasile e della Turchia, due volte e mezza tutti Balcani messi assieme. E sono in tutto 3.741 le imprese di proprietà di gruppi italiani attivi nella maggiore economia dell’Europa centro-orientale, per un investimento complessivo di dieci miliardi di euro e quasi 100mila dipendenti.