Oggi è l’ultimo giorno per potersi registrare e ottenere il “settled status”, il nuovo permesso di residenza per i cittadini europei che già risiedono nel Regno Unito, pena l'impossibilità di rimanere legalmente nel paese rischiando l'espulsione.
Mi fa un certo effetto: prima della Brexit vedevo Londra come una delle città più dinamiche e ‘cool’ della nostra Unione e mi sentivo a casa. Tra poche ore, invece, diventeremo a tutti gli effetti cittadini stranieri di un paese terzo.
Sono preoccupato per quei cittadini anziani che vivono nel Regno Unito, magari senza competenze digitali, che potrebbero non aver capito che devono assolutamente iscriversi al “settled status” anche se risiedono nel Paese da decenni. Penso anche ai giovani, per moltissimi Londra non era solo una città ma anche uno strumento di mobilità sociale. Ragazze e ragazzi che arrivavano per imparare l’inglese, fare lavoretti ed emanciparsi dalle loro famiglie e che ora con il nuovo regime di immigrazione non potranno più venire.
Non resta che augurare buona fortuna agli amici britannici, rispetto la loro decisione, anche se non la condivido. Lavoreremo per mantenere un’ottima relazione tra il Regno Unito e l’Italia, a cominciare dall’accordo bilaterale che stileremo entro la fine di quest’anno.