I dati presentati oggi dalla Fondazione Migrantes sono importanti e restituiscono un quadro del Paese che non può essere sottovalutato. Dal 2006 al 2018 gli italiani che sono partiti dall’Italia sono aumentati del 64,7%. Gli iscritti all’AIRE sono passati negli stessi anni da 3,1 milioni di iscritti a più di 5,1 milioni. E il 54% di loro si ferma in Europa. Ecco perché pensare ai nostri connazionali con politiche ad hoc all’insegna della circolarità, ovvero dell’espatrio ma anche del reimpatrio, significa voler bene all’Italia e aiutarla a guardare il futuro.
Da qui nasce il mio impegno concreto in Parlamento per una proposta di legge per il controesodo, con specifiche e nuove agevolazioni fiscali per il rientro dei lavoratori italiani usciti dalla Penisola. Non si può poi dimenticare la questione di chi, nostro connazionale, è detenuto - spesso in condizioni disumane o dimenticato - nelle carceri all’estero, così come il tema BREXIT. Proprio oggi, assieme a molti colleghi del PD, abbiamo incontrato l’Ambasciatore Britannico in Italia Morris per conoscere lo stato dei negoziati tra Europa e Regno Unito e approfondire l’impatto che la Brexit potrà avere sulla nostra economia e sui diritti di cui da sempre godono gli italiani in Gran Bretagna. Il Governo Conte pare solamente impegnato in una battaglia anti-europeista che farà del male al nostro Paese, usando a fini di propaganda elettorale. Sono certo che gli italiani capiranno che conviene, in primis a noi, essere protagonisti in un’Europa migliore e più vicina ai cittadini.