Congedi parentali straordinari, cassa integrazione in deroga anche per chi ha un solo dipendente, aumento dei permessi per chi si prende cura di familiari disabili e integrazione al reddito per i lavoratori autonomi e i professionisti: sono alcune delle misure principali che il Governo ha messo in campo con il decreto Cura Italia approvato oggi per fare fronte all’emergenza coronavirus con un impegno in termini di risorse per la famiglia e il lavoro di circa 10 miliardi.
I datori di lavoro che sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica da COVID-19, possono chiedere la cassa integrazione ordinaria nel caso siano tra quelle che la possono chiedere o l’assegno ordinario nel caso siano nei fondi di solidarietà e abbiano almeno cinque dipendenti, dal 23 febbraio 2020 per una durata massima di nove settimane (e comunque entro il mese di agosto 2020) con risorse stanziate per 1,34 miliardi. Ma potranno chiedere la cassa in deroga anche le aziende con meno dipendenti, anche con uno solo, sempre con un tetto di nove settimane. Questi sostegni al reddito non saranno considerati per raggiungere il limite di durata massima dell’ammortizzatore. Possono chiedere la cassa in deroga anche gli enti religiosi civilmente riconosciuti mentre sono esclusi i datori di lavoro domestico.
Il decreto si occupa anche della perdita di reddito dei professionisti e dei lavoratori autonomi. Per i professionisti titolari di partita Iva attiva al 23 febbraio 2020 e ai lavoratori con rapporti di collaborazione coordinata e continuativa iscritti alla Gestione separata è riconosciuta un’indennità pari a 600 euro (170 milioni stanziati). La stessa indennità sarà riconosciuta ai lavoratori autonomi quali commercianti, artigiani e coltivatori diretti. Il Governo ritiene che possano essere interessati alla misura 3,6 milioni di lavoratori (oltre la metà dei quali commercianti) e ha stanziato per questo intervento 2,16 miliardi. Non è stato previsto nulla per il lavoro domestico ma è stato deciso un rinvio dei pagamenti dei contributi previdenziali (si pagheranno entro il 10 giugno).
Il Governo ha varato anche un congedo parentale speciale per venire incontro alle esigenze dei genitori lavoratori che devono prendersi cura dei figli a casa a causa della chiusura delle scuole almeno fino a 3 aprile decisa dall’Esecutivo per evitare la diffusione del contagio. Chi ha figli fino a 12 anni potrà chiedere un congedo parentale fino a un massimo di 15 giorni che prevede un’ìndennità pari al 50% della retribuzione e la contribuzione previdenziale figurativa. Per averlo però l’altro genitore deve lavorare e non essere né disoccupato né beneficiario di qualche altra misura di sostegno al reddito. In alternativa al congedo si può chiedere, sempre a partire dal 5 marzo, data di chiusura delle scuole, un bonus baby sitter di 600 euro (attraverso il libretto famiglia). Per medici, infermieri, personale socio sanitario, ricercatori e personale della Polizia di Stato con figli under 12 il bonus baby sitter arriva fino a 1.000 euro. Si estendono inoltre per due mesi i permessi previsti dalla legge 104 per i lavoratori disabili e per quelli che assistono un familiare disabile con il passaggio da tre giorni al mese a 15 giorni al mese per i mesi di marzo e aprile. Per questi lavoratori è previsto anche un criterio di precedenza per l’accesso allo smart working.
Stretta infine sui licenziamenti per motivi economici. Per due mesi non sarà possibile fare licenziamenti collettivi né rescindere contratti individuali se la ragione è economica (sono sempre possibili i licenziamenti disciplinari). Tutele anche per chi è in sorveglianza attiva, cioè obbligato all’isolamento domiciliare, che avrà il periodo di assenza dal lavoro conteggiato come malattia e quindi pagato come tale ma, ha sottolineato la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, escluso dal periodo di comporto. Saranno protetti anche i lavoratori con malattia oncologica riconosciuta o immunodepressi che potranno stare a casa con il periodo considerato come ricovero ospedaliero. I beneficiari del reddito di cittadinanza continueranno a percepire il beneficio ma saranno liberi per i prossimi due mesi dagli obblighi di condizionalità ovvero dalla disponibilità immediata al lavoro e all’attività per la comunità.
Congelati Iva e contributi per tutti
Il decreto Cura Italia ha disposto la sospensione dei termini dei pagamenti e la proroga di diversi adempimenti a partire dai pagamenti fiscali passando per la sospensione dei processi e lo spostamento dell’ultima sessione di laurea dell’anno accademico 2018/2019. Non è previsto al momento una proroga dei termini per la revisione dell’auto inizialmente ipotizzata in alcune bozze. Valgono invece fino al 31 agosto i documenti di identità. Ecco di seguito cosa si può rimandare a più tardi. Tutti gli adempimenti fiscali con scadenza tra l’ 8 marzo 2020 e il 31 maggio 2020 sono spostati al 31 maggio. Sospesi al 31 maggio anche i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria dovute dalle imprese. In entrambi casi tutti i versamenti potranno essere effettuati in un’unica soluzione entro il 31 maggio o in 5 rate uguali a partire dal mese di maggio. Fanno eccezione - come ha spiegato il ministro Gualtieri - i soggetti con fatturato superiore a 2 milioni di euro e non rientra nelle categorie colpite dall’emergenza. Per questi soggetti è concessa una proroga solo fino a venerdì 20 marzo termine nel quale dovranno pagare tasse e contributi scaduti oggi. Inoltre è sospeso il decorso dei termini di decadenza relativi alle prestazioni previdenziali, assistenziali e assicurative erogate dall’INPS e dall’INAIL a decorrere dal 23 febbraio 2020 e sino al 1° giugno 2020.
Più tempo per le famiglie per pagare i contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria del personale domestico, Colf e Badanti che slittano al 31 maggio 2020. Prorogata al 15 giugno l’ultima sessione di laurea dell’anno accademico 2018/2019. e vengono prorogati tutti i termini connesso all’adempimento di scadenze didattiche e amministrative funzionali allo svolgimento dell’esame di laurea. Le udienze di tutti i processi sono sospese fino al 15 aprile 2020, sospesi tutti i termini degli atti relativi. E’ prorogata al 31 agosto la validità dei documenti di identità. Ma la proroga non vale per l’espatrio. I documenti valgono solo in Italia e non all’estero. E’ prorogato al primo giugno 2020 il termine per la domanda di disoccupazione agricola. La proroga vale solo per le domande in competenza 2019. E sono ampliati da 68 a 128 giorni i termini di presentazione di domanda di disoccupazione Naspi e Discoll. Sono sospesi fino al 31 maggio 2020 i versamenti dei canoni di locazione e concessori relativi agli impianti sportivi pubblici dello Stato e degli enti territoriali dati in affidamento alle associazioni sportive dilettantesche. I versamenti sospesi verranno effettuati in unica soluzione entro il 30 giugno 2020.
Stop mutui casa, anche autonomi
Nel provvedimento anche la sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa per chi è in difficoltà, estesa anche agli autonomi. In questo secondo caso, la sospensione è prevista per le partite Iva che come conseguenza della crisi autocertifichino di aver perso, in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020, oltre il 33% del proprio fatturato rispetto all’ultimo trimestre 2019. La misura, che sarà in vigore per 9 mesi come estensione di quanto gia prevede il Fondo Gasparrini, non prevede obbligo di presentare l’Isee e sarà finanziata con 500 milioni.
Quasi tre miliardi per le imprese
Per quanto riguarda le aziende, è previsto l’ampliamento e potenziamento del fondo di garanzia per le Pmi, dotato di 1 miliardo in più, garanzie statali a sostegno della moratoria delle banche alle imprese per 1,73 miliardi di euro oltre che un sostegno fiscale alla cessione dei crediti deteriorati. In particolare il fondo garanzia Pmi vede ampliare e semplificare il suo raggio d’azione per i prossimi 9 mesi, elevando ad esempio la garanzia massima per singola impresa a 5 milioni di euro. Solo per micro e piccole medie imprese, arriva una clausola per fare salvi i fidi e per sospendere il pagamento delle rate di mutui e finanziamenti fino al 30 settembre 2020. Quanto invece alle imprese più grandi, Cdp (Cassa depositi e prestiti) garantirà, con uno stanziamento pubblico di 500 milioni, finanziamenti per un importo fino a 10 miliardi che le banche potranno rilasciare alle imprese colpite dall’emergenza Coronavirus.
Newco pubblica per Alitalia
Il decreto dà il via libera alla creazione di una Newco pubblica per Alitalia. Vengono stanziati 200 milioni per il Fondo di solidarietà per il settore aereo. Queste risorse andranno a finanziare gli ammortizzatori sociali, inclusi quelli per Air Italy.
Il nuovo decreto legge stanzia 50 milioni e prevede che Invitalia, in qualità di soggetto gestore delle principali agevolazioni nazionali alle imprese, è autorizzata a erogare finanziamenti a fondo perduto o contributi in conto gestione, nonché finanziamenti agevolati, alle imprese che producono dispositivi di protezione individuale e medicali, «per assicurarne l’adeguata fornitura nel periodo di emergenza».
Si potranno requisire alberghi e macchinari
Il provvedimento mette in campo una serie di misure per l’emergenza sanitaria. In caso di necessità, ad esempio, il capo della protezione civile potrà requisire «in uso o in proprietà da ogni soggetto pubblico o privato» oltre ai presidi sanitari e medico-chirurgici, anche i macchinari e le altre dotazioni per le terapie intensive. I prefetti invece potranno provvedere alla requisizione in uso di «strutture alberghiere, ovvero di altri immobili aventi analoghe caratteristiche di idoneità», per ospitarvi chi deve fare la quarantena e non può restare a casa. Per fronteggiare l’emergenza strutture sanitarie private, accreditate e non, dovranno mettere a disposizione il personale sanitario, i locali e le apparecchiature. Le prestazioni saranno remunerate dalle regioni con una somma di denaro a titolo di indennità.
320 medici e infermieri militari in più
Scattano presidi sanitari straordinari anche per il servizio sanitario militare. È messa in evidenza la necessità di incrementare il personale medico e infermieristico militare per 320 unità, di cui 120 medici e 200 infermieri, attraverso l’arruolamento straordinario e temporaneo, con una ferma eccezionale della durata di un anno.