Lo racconta ieri un bell'articolo di Federico Fubini sul Corriere della Sera. Mettere in campo politiche serie per non perdere il legame tra Italia e comunità all’estero, a cominciare dalla facilità con cui si può esercitare il fondamentale diritto di voto, aiuta fermare i sovranisti. Nelle passate elezioni europee se tutti gli italiani all’estero fossero stati in condizione di votare e avessero raggiunto la stessa percentuale di votanti in Italia lo scarto tra forze europeiste e i sovranisti si sarebbe ridotto al ben più trascurabile 1.5%.
Chi infatti conosce i vantaggi dell’integrazione e della circolarità della conoscenza e delle esperienze professionali certo non può votare chi pensa a paura, chiusura, discriminazione. Ecco a cosa serve il voto degli italiani all’estero poco considerato anche nella recente riforma costituzionale sul numero dei parlamentari.