L’approvazione da parte del Parlamento britannico della legge contro la libera circolazione ”fa onore” alla recente campagna elettorale nazional-populista di Boris Johnson e agli argomenti dei Brexiteer, mettendo fine all'immagine di un Regno Unito aperto, dinamico, curioso, affamato di futuro come lo hanno conosciuto milioni di cittadini europei della mia generazione. Ma questo voto rappresenta soprattutto un danno all'economia e alla società britanniche. In futuro per poter lavorare nel Regno Unito i migranti dovranno guadagnare almeno 25.600 sterline all'anno (28.600 euro).
Una quota sì inferiore al salario medio nazionale (30.420 sterline) ma molto di più - ad esempio - di quello che guadagnano i sanitari del Servizio nazionale di Sua Maestà. Inoltre, è bene sottolineare che il 13% dei dipendenti dell'Nhs è straniero e il 5,5% è cittadini dell'UE e minarne la libera circolazione andrà sicuramente a rendere più fragile l’offerta sanitaria interna, già messa a dura prova durante la pandemia da COVID19.