Stop tecnico a Nimes per dissetare i cavalli, al confine tra Provenza e Languedoc (per capirci, tra Italia e Spagna, infatti nell’Arena romana perfettamente conservata in estate fanno la corrida). Una colonia romana fondata da Augusto, ‘devota all’Imperatore Antonino Pio’ in quanto suo nonno materno era di qui (!) divenuta oggi una bella cittadina piena di rovine e musei di Norman Foster. In questi anni non ho mai ricevuto email o segnalazioni da parte dei concittadini residenti a Nimes, eppure le vie del centro sono piene di trattorie, pizzerie e improbabili ‘bistrot Italien’ (un tema importante, quello di tutelare e promuovere la vera ristorazione italiana e contrastare l’italian sounding, un plagio ai danni dei nostri ristoratori all’estero che devono di volta in volta spiegare che nella carbonara non si mette la panna o che la ‘glace italienne’ non è il soft ice cream americano..).
Nei secoli a Nimes si sviluppò una borghesia commerciante protestante e la zona divenne teatro di scontri durissimi, ancora oggi i protestanti francesi commemorano ogni anno le stragi subite dai cattolici. Guerre di religione fratricide che l’Italia non ha veramente conosciuto ma che hanno dilaniato la Francia e altri paesi europei e che hanno avuto un impatto profondo sulla propria identità nazionale (e la base per affermare in seguito il principio della laicità dello stato, non per nulla Jean Jaurès era francese).
Prochain arrêt, Montpellier!