Il Venezuela, uno degli stati più importanti dell’America Latina e tra i più vicini all’Italia per la sua antica storia di emigrazione nostrana nel XX secolo, è nel caos da giorni, la stessa confusione che regna nel Governo Conte, diviso anche su questa importante questione di politica estera. Salvini si augura la caduta di Maduro, Di Battista no, Conte e Di Maio non è dato sapere. Non si conosce nemmeno se l’Italia condivida o meno la posizione dell’Unione Europea verso il “presidente incaricato” Guaidò, a cui - assieme ad Armando Daniel Armas di Voluntad Popular, va il supporto del Partito Democratico. Della gravissima situazione di Caracas e di altre aree di quel bellissimo paese abbiamo potuto sapere grazie a una proiezione che ho promosso alla Camera dei deputati lo scorso 9 gennaio alla presenza del regista Gustavo Tovar Arroyo e della numerosa comunità venezuelana in Italia.
Il quadro è desolante: popolazione allo stremo e senza cibo, cure e sicurezza, violenze e corruzione. Ancora in Venezuela risiedono poi circa 160mila italiani residenti. Se poi si sommano anche i discendenti di prima, seconda, terza o quarta generazione, che non hanno ottenuto la cittadinanza italiana, la cifra supera il milione. L'Italia ha quindi l'obbligo morale e politico di essere vicina a tutti i venezuelani. Da ultimo, credevo che la mancanza di proposte del Governo Italiano fosse relativa solamente alla Brexit, non vorrei essere nei panni del Ministro Moavero Milanesi.